Carattere Cocker

In molti mi chiedono Che carattere ha un cocker?

La risposta non è unica, intanto diciamo che ogni cane è un essere unico e come tale non sarà mai uguale ad un altro anche se della stessa razza, poi dobbiamo aggiungere che dipende anche da com'è stato allevato dall'allevatore, e che esperienze ha fatto prima di essere preso dalla famiglia. E poi appunto che tipo di vita conduce con la famiglia che ha deciso di condividere la propria vita con un cocker. In base a tutti questi "tasselli" si avrà come compagno un cane diverso da tutti gli altri. 

Il cocker è un cane gioioso, che ama la vita all'aria aperta ma solo se in compagnia del suo umano, ama condividere con lui più tempo possibile, è un cane che assapora la vita e ne gode in ogni sua forma, ama il mare, la montagna i boschi, i parchi e la neve (forse soffre più il caldo che il freddo) ama nuotare, correre, e giocare.

È un cane socievole che va d'accordo generalmente con tutti, altri animali, gatti, bambini (ma sempre deve essere rispettato) e ovviamente cani con i quali necessita di interazioni costanti in libertà.

È un cane dolce che se ben educato sa stare al suo posto e condividere con la famiglia uscite al ristorante o per negozi, ma anche poltrire a casa nel divano durante una fredda giornata di pioggia ma solo se è un cane che vive quotidianamente la libertà dal guinzaglio e sperimenta luoghi sempre diversi. La sua gestione non può essere relegata al giretto col guinzaglio nel parchetto sotto casa, scordatelo...non ci credete? Allora chiedete in giro e sentirete di cocker che hanno distrutto divani interi o mangiato muri, mobili e chissà ancora quali altri danni e se lasciato da solo in giardino ancora peggio...

Il cocker è un cane meraviglioso ma sempre un cane da caccia pieno di energia e di voglia di fare, e se non fa?...se non fa il suo carattere cambia fino anche ad arrivare ad essere un cane mordace, abbaione e distruttivo.

Quindi quando chiedete il carattere del cocker chiedete sempre anche che vita fa quel cane, perché le due cose sono l'una la conseguenza dell'altra, chiedete poi anche che tipo di allevatore lo ha cresciuto e che vita ed esperienze ha fatto in allevamento, è sempre stato chiuso in un recintino? O ha avuto la possibilità di correre e giocare anche nell'erba, di scavare e annusare odori...

È stato con la sua mamma solo il primo periodo o fino alla consegna così che lei gli abbia insegnato come ci si comporta? Ha avuto interazioni anche con altri cani che gli hanno dato anche altri insegnamenti oltre alla mamma o ha visto solo lei?

È vissuto solo all'interno (di un box o casa) o ha vissuto anche l'esterno, in un mondo ovattato o ha avuto la possibilità di conoscere anche altri suoni e rumori che poi vivrà nella sua vita in famiglia? La mamma è un cocker equilibrato e come tale avrà dato ai figli giuste informazioni o già lei è un cane problematico? Insomma un buon cane non è solo frutto di fortuna ma parte da una buona selezione fatta già dall'allevatore scegliendo genitori equilibrati, continua nella crescita sana e completa dei cuccioli e termina con le capacità della famiglia di proteggere, soddisfare, e condividere correttamente la vita con il cucciolo prima e adulto poi...e impegnarsi fino alla fine perché il cane ha bisogno tutti i giorni per tutta la vita di "fare", l'educazione e la socializzazione con l'ambiente e le persone non è un compitino scritto che si fa i primi mesi e poi si vive di rendita e il cane trascorre una lunga vita noiosa abbandonato a se stesso, è come una relazione tra moglie e marito, è come un fiore o una bella pianta, va coltivato innaffiato e curato ogni giorno della sua vita.

Se non sei disposto a questo perché vuoi un cane?

Le coccole e il cibo non bastano.

Il cane non è un peluches, il cane non è un obbligo averlo, non è una necessità, ma dovrebbe essere un valore aggiunto alla nostra vita, un qualcuno di speciale che va capito, e con cui condividere un tratto della nostra esistenza.


(da leggere fino alla fine)IL COCKER


IL COCKER È UNO SPANIEL!

NON è un cane da compagnia.

NON è un simpatico giocattolo vivente.

NON è un nano da giardino.

NON è uno status symbol da sfoggiare con gli amici.

E’ uno spaniel, ovvero un cane da caccia ( da cerca e da riporto, per la precisione), ovvero un cane da lavoro. E come tale…

NON PUO’ ESSERE UN CANE PER TUTTI!

Il vero rispetto per il cane non consiste nel coprirlo di coccole dal mattino alla sera, ma nel rendere omaggio alla sua natura e la natura di uno spaniel è diversa da quella di un bolognese.

Perché, vedete, c’è questo piccolo problema: quando i cani sono davvero buoni, hanno il grandissimo difetto di sembrare sempre felici.

Prendete qualsiasi Cocker costretto a fare una vita che non ha nulla a che fare con la vita di uno spaniel: guardatelo mentre sbadiglia in giardino, o si mangia il telecomando, o sgranocchia il bracciolo del divano della nonna, perché in qualche modo bisogna pure ammazzare il tempo.

Guardatelo da lontano e vedrete l’immagine di un cane assolutamente stufo di quella vita insipida e insapore: ma provate ad andargli vicino, e vedrete che il suo sguardo si accende, la sua coda parte a duemila all’ora, tutto il suo corpo comincia a fremere di gioia. Gioia assolutamente apparente, sia chiaro: perché in realtà lui non è affatto felice di quello che (non) sta facendo.

Ma siccome i cani buoni sono inguaribilmente ottimisti, ogni volta lui spera che il nostro arrivo sia sintomo di qualcosa di grandioso che sta per accadere.

“Stavolta mi farà lavorare! – pensa il malcapitato – Stavolta mi porta a caccia, oppure mi iscrive a un corso di naso, di agility, mi porta al mare o al bosco…lo so, lo sento, la mia vita sta per cambiare!”

E invece, ahinoi, il padrone gli mette il guinzaglio e lo porta a fare la solita pisciatina all’angolo, per poi rimollarlo sul divano (magari dopo averlo sgridato perché ha trovato il bracciolo rosicchiato).

Ma se provate a dire a quel padrone che sta rovinando il suo cane, che lo sta costringendo a una vita innaturale e che rischia di stressarlo fino a farlo diventare un Cocker schizzato e nevrotico… quel padrone vi guarderà come se foste voi gli schizzati nevrotici.

Ma stiamo scherzando? Infelice, il mio cane?

Ma non vedete com’è allegro e come scodinzola?

Già… ma il Cocker scodinzola sempre. Non perché sia felice (d’altronde, lo scodinzolio non è solo sinonimo di felicità), ma perché è un cane attivo, un cane con tanta voglia di fare e tante energie da spendere.

Basta guardarlo, chiamarlo, andargli vicino per “accenderlo”, dandogli un input che in questa razza si traduce in un immediata “messa in moto” della coda.

Ma ricordate che quella coda si agita in preda alla speranza, non alla soddisfazione e alla gratificazione.

Perché quelle, un Cocker le trova soltanto nel lavoro e nella collaborazione con il suo partner umano.


Estratto da un articolo di Valeria Rossi "riadattato" al cocker.