H.D.

Displasia dell'Anca

In Italia un cane displasico (HD D- HD E) anche ufficializzato può avere cuccioli con pedigree senza nessun blocco o controllo. 

Sta all'acquirente informarsi e chiedere, prima dell'acquisto del cucciolo, con quale certificazione ufficiale sono i cani presenti nel pedigree, attenti alle truffe !



La displasia può verificarsi in qualsiasi parte del corpo. È una parola usata dai patologi per descrivere un gruppo di cellule che mostrano un modello anormale di crescita e maturazione.


La displasia dell'anca è la più frequente malattia scheletrica del cane in crescita, di natura ereditaria ma non solo, in grado di compromettere la qualità della vita del cane e le sue prestazioni fisiche. Consiste in una malformazione dell'articolazione che comporta una degenerazione progressiva nel tempo


La displasia (che può essere dell'anca, gomito, spalla ecc) è una condizione che colpisce le articolazioni muscolo-scheletriche, è una patologia poligenetca, multifattoriale, degenerativa. Per una facile comprensione analizziamo queste parole una alla volta:


Poligenetca: vuol dire composta da più geni. E nel caso del cane non sono solo i genitori che danno i loro geni alla prole ma possono andare a "pescare" casualmente all'interno dell'albero genealogico anche indietro di 7 generazioni senza una logica costante.


Multifattoriale: Molti fattori la "compongono", come l'alimentazione e il movimento. Entrambi questi fattori se ben gestiti possono mantenere un buon cane in ottime condizioni o portarlo ad una situazione grave. Quindi un'alimentazione di ottima qualità, crocchette di alta gamma generalmente consigliate dall'allevatore che conosce la propria razza, o cibo naturale ma solo se seguiti da un veterinario nutrizionista per cani. 

Un movimento controllato, no salti, no scale, no bici, passeggiate non troppo lunghe che stancano il cane, ma tante e di breve durata.

Tutto questo per almeno il primo anno (12 mesi per i cani piccoli e medi, 18 peri grandi e giganti) dove il "cucciolo" è costituito più da cartilagine e quindi va "preservato" per permettere alle ossa di calcificare e divenire forti, robuste e complete.


Degenerativa: questo termine indica un progressivo peggioramento, ecco perché di solito è bene lastrare il cane attorno ai 12-18 mesi al massimo (per le taglie medio-piccole, per i grandi-giganti 15-22 mesi circa) poi più si va avanti con l'età del cane e più è probabile un peggioramento nell'esito della lastra di verifica da parte dell'ortopedico, perché appunto c'è un usura della cartilagine che mancando non diventa osso e genera displasia.


Displasia diversa: 

La disparità di esito delle lastre nelle gambe di un cane -ad esempio, una gamba A e una D- avviene per due motivazioni: 

Cane posizionato male da un veterinario poco esperto e non competente.

Cane che correndo e giocando ha preso una storta, una buca nel terreno, una scivolata su un pavimento troppo scivoloso, una caduta dal divano, una forte botta magari su un muro, ecc...

Quindi il cane sarebbe stato geneticamente un A (ha ereditato dai genitori A), ma a causa del danno l'altra gamba ha già una "degenerazione" a cui viene assegnato un D dalla commissione e in centrale di lettura gli verrà certificato il D, perché sempre la "gamba peggiore comanda".

Quindi bisogna stare molto attenti alla gestione del cane!!!

La displasia dell'anca

 

Classificazione FCI della displasia dell’anca

Grado A: nessun segno di displasia dell'anca (HD 0 / HD -). La testa del femore e l'acetabolo sono congruenti. Il bordo craniolaterale appare netto e leggermente arrotondato. Lo spazio articolare risulta netto ed uniforme. L'angolo acetabolare secondo Norberg è di circa 105° o superiore. Quando inoltre il bordo craniolaterale circonda leggermente la testa del femore in direzione laterocaudale, la conformazione articolare viene definita "eccellente" (A1).


Grado B: articolazione dell'anca quasi normale (HD 1 / HD +/-). La testa del femore e l'acetabolo appaiono leggermente incongruenti e l'angolo acetabolare secondo Norberg è di circa 105° oppure il centro della testa del femore si trova medialmente al bordo acetabolare dorsale con congruità della testa del femore e dell'acetabolo.


Grado C: leggera displasia dell'anca (HD 2 / HD +). La testa del femore e l'acetabolo appaiono incongruenti, l'angolo acetabolare secondo Norberg è di circa 100° e/o il bordo cranio laterale risulta appiattito. Possono essere presenti irregolarità o segni minori di modificazioni osteoartrosiche a carico del margine acetabolare craniale, caudale o dorsale o della testa e del collo del femore.


Grado D: media displasia dell'anca (HD 3 / HD ++). Incongruità evidente tra la testa del femore e l'acetabolo con sublussazione. L'angolo acetabolare secondo Norberg è superiore a 90°. Saranno presenti un appiattimento del bordo craniolaterale e/o segni di osteoartrosi.


Grado E: grave displasia dell'anca (HD 4 / HD +++). Sono presenti modificazioni marcate di tipo displastico delle anche, come lussazione o sublussazione distinta, un angolo acetabolare secondo Norberg inferiore a 90°, un evidente appiattimento del marg ine acetabolare craniale e deformazione della testa del femore (a forma di fungo o appiattita) o la presenza di altri segni di osteoartrosi. 

 

Tratto da: www.fsa-vet.it


Suddivisione displasia dell'anca
Suddivisione displasia dell'anca
Suddivisione displasia dell'Anca
Suddivisione displasia dell'Anca


Lettura della radiografia alle articolazioni delle anche

 

Individuazione degli elementi fisiologici che intervengono nella sua valutazione

 

1 - Descrizione di una radiografia

2 - Criteri di lettura


A)  I criteri fisiologici


Testa e collo femorale :devono avere un aspetto normale e la testa del femore ben sferica.
Acétabolo : la sua cavità deve essere ben marcata atta ad ospitare ampiamente la testa femorale
Copertura craniale :Il rivestimento esterno dato dalla testa del femore per il bacino deve essere sufficiente
Costruzione del bacino: parallelismo fra acetaboli e teste di femore

B) I criteri fisici (gli angoli)

I parametri prima esposti permettono di verificare clinicamente se il cane può essere affetto dalla displasia delle anche. Degli angoli (ciascuno per ogni articolazione dell'anca) detti di NORBERG-OLSSON intervengono a regolare l'aspetto puramente fisico dell'articolazione in questione.

Il valore di questi angoli è rappresentativo nell'indicare l'assenza od un'eventuale grado di displasia delle anche che a livello statitico interviene nella diagnosi nel 90% dei casi presi ad esame:


Se detti angoli sono troppo ridotti (< 105°) il cane è sicuramente displasico
Se al contrario essi sono sufficienti (=/> 105°), i criteri fisiologici interverranno a stabilire nel dettaglio, lo stato dell'articolazione.

 

Misura dell'angolo di Norberg - Olsson e valutazione del grado di displasia

 
Valore espresso in gradi angolari

angolo =/< di 105° 

angolo > di 100°/105°

angolo > di 90°/100°

angolo > di 90°

Valutazione displasia

A

B

C

D/ E

* I primi  due possono avere anche avere un valore angolare diverso.

 

3) Calcolo degli angoli di NORBERG - OLSSON :


Appunti preliminari :

la Lettura fisiologica della displasia sarà facilitata da una buona qualità radiografica in fatto di definizione, contrasto.
il valore dell'angolo sarà connesso alla buona qualità della conformazione del soggetto (Parallelismo fra i femori).

                    a) Se i femori saranno divergenti, l'angolo sarà erroneamente rilevato per eccesso.

                    b) Al contrario, se divergenti o troppo ruotati (cani troppo rilasciati, causa anestesia), l'angolo rilevato sarà artificiosamente sfavorevole (> di 105°).


Appunti da esaminare :

A)  Per calcolare per conto proprio tale angolo, occorre premunirsi di un foglio di carta trasparente da sovrapporre alla radiografia in possesso (onde non compromettere la stessa con dei segni di penna). Si ricalcano i profili essenziali, quali il bacino, le teste dei femori, gli acetaboli e così via.

 

B)Su di un altro foglio seguente soprascrivere le seguenti note:

cerchi concentrici dal raggio rispettivamente di 7,10,13,16 mm
un asse orizzontale 
tre rette dagli angoli rispettivamente di 105° - 100° e 90° (asse verticale).


C)  Porre i fasci circolari sulla testa del femore destro e sovrapponete la parte sferica o in ogni caso riferirsi al punto denominato " O "  in mancanza di una corrispondenza esatta, il quale rappresenta il centro dei cerchi disegnati per delimitare la testa del femore. Ripetere la stessa operazione per la testa del femore sinistro 


D) Si tracciano, una retta orizzontale passante per i punti mediani dei colli femorali Odx/Osx  ed un'altra passante dal punto mediano dei colli femorali e tangente al bordo craniale dell'acetabolo ( Odx/BCdx  Osx/BCsx - fig. 5 di colore blu).


E)La rilevazione dell'angolo di Norberg - Olssons è l'equivalente del valore angolare rilevato con un goniometro, dato dall'intersezione dell'asse orizzontale O dx/ O sx con le rette O dx -BC dx /O sx -BC sx . Tale valore permetterà di stabilire, nella radiografia esaminata, anche il grado di displasia espresso.  


Tratto da: www.canedapastoretedesco.info




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Disciplinare displasia enci
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Elenco razze displasia ammessa enci
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VARIAZIONE FENOTIPICA DEI TRATTI RADIOGRAFICI NELLA DISPLASIA DELL’ANCA NEL CANE 

✅ “Quando il Fenotipo non è sufficiente per il miglioramento selettivo”


- La Displasia dell'Anca Canina (CHD) è stata considerata la malattia muscoloscheletrica più comune che colpisce sia i cani di razza che i loro incroci. È una malattia multifattoriale, con insorgenza e gravità modulate da molti fattori non genetici e dall'azione di geni in più loci nel genoma del cane, includendo potenzialmente alcuni geni principali. Mentre le strutture dell'anca si sviluppano per essere grossolanamente normali in fase prenatale, in alcuni cani un'eccessiva lassità intrinseca o "allentamento" nell'articolazione provoca forze articolari anormali una volta che inizia il carico, con conseguente deformazione della matrice cartilaginea dell'anca in via di sviluppo e microdanni ripetuti alla struttura articolare. Nel tempo, questo porta allo sviluppo di artrosi potenzialmente gravi


Data l'evidenza schiacciante della variazione genetica additiva responsabile dell’insorgenza di CHD nel cane, molti schemi di selezione sono stati stabiliti per ridurre l'incidenza (se i cani sono classificati come affetti o normali) utilizzando varie valutazioni fenotipiche della lassità dell'anca e morfologia, ottenute con varie tecniche radiografiche


- L'efficacia degli schemi di selezione basati sul fenotipo per una malattia multifattoriale dipendono dalla natura e dall'entità della variazione che si osserva nella popolazione per questo fenotipo. La variazione del fenotipo deve essere almeno in parte ereditabile e deve anche essere geneticamente correlata all'obiettivo della selezione, in questo caso il miglioramento della salute, della funzione e del benessere rispetto alla Displasia dell'anca canina. In altre parole, i cani con punteggi dell'anca migliori devono tendere sia ad avere figli con punteggi dell'anca migliori (in una certa misura) sia anche ad avere salute, funzionalità e benessere (in una certa misura) migliori rispetto ai cani con punteggi dell'anca peggiori. Se questo è il caso, si può presumere che i cani con punteggi migliori dell'anca tenderanno ad avere alleli che conferiscono un vantaggio per la salute, la funzione e il benessere, e che trasmettendo questi alleli alla prole conferiranno similmente un certo grado di salute, funzione e vantaggio di benessere alla loro prole. La scelta preferenziale di tali cani per la riproduzione tenderà a causare un aumento della frequenza degli alleli vantaggiosi (e una diminuzione della frequenza degli alleli svantaggiosi), determinando un andamento genetico favorevole e un miglioramento dello stato di displasia dell'anca della popolazione nel corso delle generazioni. L'altro fattore che determina la risposta alla selezione è l'entità della variabilità nel tratto sottoposto a selezione. È quindi importante stimare l'entità della variazione e l'ereditabilità del fenotipo scelto nella popolazione selezionata e mostrare che il fenotipo scelto è correlato in una certa misura alla salute, alla funzione e al benessere. vantaggio funzionale e di benessere della prole.


➡️ Risulta evidente che le valutazioni, nonché i dati fenotipici ottenuti dalle valutazioni radiografiche per CHD hanno un significato di screening, un reale miglioramento dell’incidenza della patologia deve considerare l’incidenza del dato genotipico e la sua ereditarietà nella popolazione di razza considerata, attraverso l’indagine della parentela in senso trasversale ed orizzontale, per poter sviluppare programmi di miglioramento per CHD, ciò può risultare fondamentale anche per altri tratti.


☑️ Abstract:

Betania J. Wilson, Frank W. Nicholas, John W. James, Claire M. Wade, Imke Tammen, Herman W. Raadsma, Castello di Kao, Peter C. Thomson


Articolo Micoli F.




🟥SPERONI DEL CANE :


Lo sperone è il quinto dito del cane che possiamo trovare sia sulle zampe anteriori che posteriori (corrisponde al nostro pollice ed alluce). Non tutti i cani ne sono provvisti, e la presenza o assenza non ha nulla a che fare con la purezza o meno della razza. 


📌DOVE SI TROVANO E A COSA SERVONO:


Molti standard di razze prevedono lo sperone, altre no. Alcune razze, come il cane da pastore di Beauce o Boucheron, hanno addirittura due o tre speroni richiesti dallo standard, questo perché alcuni cani hanno la necessità di muoversi su terreni particolari e lo sperone funge da "rampino", impedendogli di scivolare e dandogli modo di aggrapparsi al terreno.


Lo sperone è un residuo atrofico del primo dito, visto che gli antenati dei cani possedevano cinque dita, erano quindi plantigradi. Con l'evoluzione e la specializzazione di questi canidi nella corsa, Madre Natura iniziò a modificare alcune caratteristiche fisiche, i cambiamenti più consistenti ed evidenti si ebbero a carico degli arti, lo sperone posteriore è andato gradualmente scomparendo, mentre quello anteriore è rimasto sempre presente, molti cani, però, presentano lo sperone anche sugli arti posteriori.


I cani camminano e corrono poggiando il peso sulle dita e quattro dita sono più funzionali di cinque. Sicuramente la mancanza di speroni non favorisce la capacità di arrampicarsi, ma va a favore della velocità della corsa. 


Nei cani che possiedono gli speroni, questi sono posizionati lungo il lato inferiore della zampa e non toccano il terreno quando il cane è in posizione eretta.


Questo quinto dito può risultare, quindi, utile o meno, a seconda del tipo di cane e del tipo di lavoro o vita che questo svolge. Spesso lo sperone risulta essere un fastidio per il cane, soprattutto se il padrone non ha l'accortezza di tenere l'unghia corta, poiché potrebbe graffiare le altre zampe, potrebbe infastidire il cane durante il gioco o la corsa, ferire altri cani o l'uomo, potrebbe anche rimanere impigliato o strapparsi, causando dolore e zoppia. 


Il cane domestico di oggi può, quindi, essere o meno provvisto di speroni. Molti standard di razza li richiedono, altri no, e può succedere che in una cucciolata alcuni cuccioli ne siano provvisti, a questo proposito molti allevatori li asportano alla nascita. Nelle razze in cui lo sperone è richiesto, l'allevatore seleziona e accoppia solamente esemplari in cui è presente per poter conservare la caratteristica attraverso la selezione.


Gli speroni anteriori sono più funzionali rispetto a quelli posteriori, poichè stabilizzano l'articolazione del carpo quando il cane corre a velocità sostenuta o quando deve cambiare direzione all'ultimo momento, questi speroni sono utili per aiutare il cane a tenere tra le zampe gli oggetti o in fase di grooming (la pulizia del mantello).


Nella foto seguente potete vedere come sono fatti gli arti anteriore e posteriore del cane, i cuscinetti carpali, metacarpali e digitali e dove è posizionato lo sperone.


Gli speroni possono essere o meno presenti sia sulle zampe anteriori che posteriori, possono o meno essere richiesti dagli standard di razza (spesso è richiesto lo sperone doppio) e NON servono a capire se un cane è di razza o meno, cani meticci possono averli oppure no, stessa storia per i cani di razza. Gli speroni possono essere rimossi alla nascita o in seguito, chirurgicamente, qualora creassero problemi di salute per il cane (zoppia, infezioni ecc.), gli speroni NON cadono da soli con la crescita. Gli speroni possono essere o meno funzionali all'animale .


🟨🟨🟨ALLEGO UN ARTICOLO INTERESSANTE DI UN MEDICO VETERINARIO RIGUARDANTE LA SUA ESPERIENZA :


M. Christine Zink DVM, PhD, DACVSMR


Sono un veterinario che lavora esclusivamente coi cani sportivi, sviluppando piani di riabilitazione per cani infortunati o cani che hanno subito un’operazione a causa di un’infortunio sportivo. 

Ho visto così tanti cani, specialmente cani da trial/caccia e agility, che hanno avuto artrite carpale cronica, spesso così seria da doversi ritirare o almeno essere gestiti con cura per il resto della loro carriera.

Degli oltre 30 cani che ho visto con questa artrite carpale, solo uno aveva gli speroni, agli altri erano stati rimossi. 


Se guardate un libro di anatomia (Miller’s Guide to the Anatomy of dogs è uno eccellente, vedi figura in basso) vedrete che ci sono 5 tendini  attaccati allo sperone. 

Ovviamente all’altro capo di un tendine c’è un muscolo, quindi questo significa che se tagliate lo sperone, ci sono 5 fasci muscolari che si atrofizzeranno per il disuso. 


Questi muscoli indicano che gli speroni hanno una funzione. Questa funzione è di prevenire la torsione della zampa.

Ogni volta che il piede appoggia per terra, specialmente quando il cane corre (galoppa), lo sperone è in appoggio col terreno. Se il cane deve girare, lo sperone affonda nel terreno per supportare la parte inferiore della zampa e prevenire la torsione. Se il cane non ha lo sperone la zampa ruota in torsione.

Una vita di questo movimento e il risultato può essere artrite al carpo. 


Ricordate: il cane svolge l'attività noncurante e le pressioni sulla gamba devono andare da qualche parte.

Possono essere assorbite dallo sperone o si muoveranno su e giù per la zampa fino alle dita dei piedi, carpi, gomiti e spalle.


Forse stai pensando: "Non ho mai avuto uno dei miei cani con dolore o artrite carpale". Bene, dobbiamo ricordare che i cani, per loro stessa natura, non ci parlano di dolore da lieve a moderato.  Se un infermiere del pronto soccorso chiedesse a un cane di dire il livello del suo dolore su una scala da 0 a 10, con 10 che è il peggiore, la sua scala sarebbe 0, 0, 0, 0, 0, 6, 7 ,8, 9, 10. La maggior parte dei nostri cani, specialmente se hanno a che fare con un dolore a insorgenza graduale, ci convivono e non si lamentano a meno che non sia lancinante.  Ma quando palpo le articolazioni carpali dei cani più anziani senza speroni, quasi sempre suscito dolore con una manipolazione relativamente minima.


Per quanto riguarda la possibilità di lesioni agli speroni, la maggior parte dei veterinari dirà che tali lesioni in realtà non sono affatto molto comuni.  E se si verificano, vengono trattati come qualsiasi altra lesione.  Secondo me è molto meglio affrontare un infortunio piuttosto che tagliare gli speroni di tutti i cani "nel caso in cui”. 


L’immagine mostra il lato mediale della zampa anteriore sinistra di un cane e fa vedere bene i cinque tendini che si attaccano al sperone.” 


ARTICOLO ORIGINALE


M. Christine Zink DVM, PhD, DACVSMR

Displasia Gomito

Gradi Displasia Gomito
Gradi Displasia Gomito
Classificazione Pedigree Displasia Gomito
Classificazione Pedigree Displasia Gomito

Errori Importanti



Articolo tratto da fb ma è storia vera ⬇️:


GLI ALLEVATORI NON GIOCHINO A FARE “DIO” MA I VETERINARI NON GIOCHINO A FARE GLI INDOVINI


Parto da una domanda che sempre più spesso mi pongo... è rimasto qualcuno in Cinofilia a cui stia veramente a cuore il benessere dei cani? Che abbia questo come obbiettivo principale? Io ho sempre più dubbi in merito...

Si sente spesso dire che gli allevatori giocano a fare Dio perché si cimentano in analisi genetiche e calcoli statistici applicati alla biologia ma tutto ciò, talvolta, viene bruscamente smentito da Madre Natura.

Ecco che forse tutti noi dovremmo crederci meno infallibili e piuttosto impegnarci nell'educare le persone interessate ad un cane di razza, ad acquisire la consapevolezza che non tutto si può prevedere né programmare così come non sempre si può escludere con certezza ciò che è indesiderato.

Ed a proposito di qualcosa di indesiderato, come non pensare subito a quella spada di Damocle che pende sulle teste di tutti noi che prende il nome di “displasia” ?

Quante volte si rischia di vedere inficiato il lavoro di anni, le attese ed i progetti che svaniscono in un attimo, alla lettura del fatidico referto che recita: “GRAVE DISPLASIA” .

Crolla il mondo addosso a noi “addetti ai lavori”che abbiamo esperienza e conoscenza (almeno si spera), immaginiamo che impatto morale può avere una diagnosi del genere sul cane di famiglia; il cucciolone che tanto era stato desiderato e sul quale è stato fatto un investimento importante in termini affettivi e di aspettative di vita felice assieme, prima ancora che economico.

Tutto ciò può avere un impatto devastante su di una famiglia se specialmente non si hanno esperienza ne conoscenza di cui sopra,  se non si riesce ad avere la lucidità per prendersi del tempo, riflettere, chiedere altri pareri o consigli fidati. In sostanza se non abbiamo un Allevatore serio alle spalle che può aiutarci e consigliarci.

Immaginate cosa può essere passato nella mente di una coppia di persone “diversamente giovani”, senza figli, che da poco avevano perso la loro adorata compagna a 4 zampe e che andando oltre il dolore per quella perdita, hanno deciso di accogliere una nuova cucciola di Labrador, quando hanno letto il referto dove è scritto che la loro cucciola di 4 mesi e mezzo (nel referto sbagliano a scrivere l'età) PRESENTA I SEGNI DI UNA DISPLASIA IN SVILUPPO DI GRADO GRAVE (...) PERTANTO, ANCHE SE IL CUCCIOLO NON MANIFESTA AL MOMENTO ALCUN SEGNO CLINICO, SI PREVEDE UNA DEGENERAZIONE ARTICOLARE DISPLASICA PROGRESSIVA DURANTE LA CRESCITA NEI PROSSIMI MESI. QUESTA CONDIZIONE PUÒ ESSERE ARRESTATA SOLO INTERVENENDO CON LA MASSIMA URGENZA CON UN INTERVENTO CHIRURGICO DI OSTEOTOMIA CORRETTIVA DEL BACINO (DPO) (...)

IN ALTERNATIVA ALL'INTERVENTO PRECOCE (…) OCCORRE RIVALUTARLO POI AL TERMINE DELLA CRESCITA PER POTER POI INTERVENIRE CON LA PROTESI D'ANCA SE SI SARÀ SVILUPPATA UNA GRAVE ARTROSI.

In sostanza la cucciola non è sintomatica ma si prevede una cosi grave degenerazione dell'articolazione coxo-femorale tale da reputare indispensabile un intervento chirurgico invasivo come la duplice osteotomia pelvica su una cucciola di nemmeno 5 mesi e se non si fa ciò al più presto, la previsione è che dovranno essere impiantate delle protesi una volta che il cane sarà cresciuto.

Fortuna ha voluto che questa coppia, quando cercava la futura cucciola, mi avesse contattato telefonicamente ed avessi consigliato loro di rivolgersi a degli allevatori fidati che avevano in quel momento una cucciolata figlia di un mio maschio. Come mi aspettavo, gli allevatori in questione hanno sempre seguito la coppia e sono anche andati con loro a fare le preventive con una sorella della cucciola venduta.

Una volta avuto l'esito e fatte tutte le “nostre” valutazioni è stato concordato di non procedere con l'intervento proposto, ma semplicemente di adottare tutte quelle buone norme di buon senso nel crescere un cucciolo di labrador, gestendone quindi l'attività fisica e l'alimentazione, ma niente di più e niente di meno di ciò che consigliamo sempre a tutti.

A distanza di circa 17 mesi da quella diagnosi la femmina ormai arrivata a quasi 22 mesi di età, quindi a sviluppo scheletrico ormai conclamato, è stata sottoposta nuovamente ad indagine radiografica e come si può vedere dalla foto la proiezione ci restituisce l'immagine di anche ben conformate, senza segni evidenti di degenerazione ne di artrosi. Niente di tutto ciò che era stato paventato si è manifestato, la cagna da un punto di vista articolare non presente alcuna alterazione ne degenerazione. 

Chiediamoci però cosa sarebbe successo se quei proprietari non si fossero fidati dell'allevatore? O peggio ancora se non avessero avuto a fianco un allevatore di cui fidarsi? Cosa avrebbe dovuto subire quella cucciola di nemmeno 5 mesi di età e che vita l'avrebbe aspettata? Quanto sarebbe loro costato l'intervento e tutto il post operatorio? A quanti proprietari può essere successa la stessa cosa e magari presi dallo sconforto hanno deciso di intervenire chirurgicamente? Come sarebbero cresciuti tutti quei cuccioli operati preventivamente in assenza di sintomatologie importanti basandosi solo su una statistica predittiva che non potrà mai essere totalmente attendibile? Non lo sapremo mai.

Attenzione sia chiaro che io non mi permetto di mettere in dubbio l'onestà di chi ha redatto il referto, ma ribadisco e ribadirò fino alla morte che come si sta affrontando il tema displasie da parte della medicina veterinaria è un metodo inesatto e perfino dannoso, in primis per gli allevatori ed i cani stessi, riprova ne sia che in 60 anni di studi non si è fatto il minimo passo avanti in materia di prevenzione ma solo nei metodi e nelle tecniche di correzione. Ne ho raccolti e sentiti molti altri di casi come questo sopra, dove alla diagnosi nefasta ha poi fatto da contraltare un esito totalmente diverso da quello preventivato.

Per questo vorrei tanto che non fosse fatta mai passare per certa una diagnosi chiamata erroneamente preventiva ma che è invece predittiva e non sempre ciò che si prevede si avvera, a meno di non essere Nostradamus.






Displasia e Norberg:

Spiegazione breve dei gradi Norberg e di seguito le foto con spiegazione per il "rilievo".

 I gradi di displasia rientreranno nella seguente scala:

 (A) Assenza di segni radiografici di displasia dell'anca.

 La testa del femore e l'acetabolo sono congruenti.  Il bordo craniolaterale appare leggermente arrotondato.  Lo spazio articolare è stretto e uniforme.  L'angolo acetabolare, secondo Norberg, è di circa 105°.  Nelle articolazioni eccellenti il ​​bordo craniolaterale circonda un po' di più la testa del femore in direzione latero-caudale.

 (B) Transizione.

 La testa del femore e l'acetabolo sono leggermente incongruenti e l'angolo acetabolare di Norberg sarà di circa 105°, oppure il centro della testa del femore è mediale al bordo dorsale dell'acetabolo ed esso e la testa sono congruenti.

 (C) Lievi segni di displasia.

 La testa del femore e l'acetabolo sono incongruenti.  L'angolo acetabolare di Norberg è di circa 100° ed è presente un bordo craniolaterale leggermente appiattito.  Irregolarità o lievi segni di alterazioni osteoartrosiche possono verificarsi sul margine acetabolare craniale, caudale o dorsale, oppure sulla testa o sul collo del femore.

 (D) Segni moderati di displasia.

 In questo tipo di displasia si osserva una netta incongruenza tra la testa del femore e l'acetabolo con sublussazione.  L'angolo acetabolare di Norberg è leggermente maggiore di 90°.  Sono caratteristici anche un appiattimento del bordo craniolaterale o segni osteoartrosici.

 (E) Segni gravi di displasia.

 La displasia grave è caratterizzata da marcati segni displastici nelle articolazioni coxofemorali, come una sublussazione prominente.  L'angolo acetabolare di Norberg è inferiore a 90°.  Vi è un chiaro appiattimento del margine acetabolare craniale e altri segni di osteoartrosi.